lunedì 29 maggio 2017

Quella stronza di Vera Blanche

La festa è appena cominciata e il profumo di champagne frizza l'aria estiva della sera.
Mi sento molto elegante e a mio agio e colgo gli sguardi delle altre sulla mia pelle lucida e levigata come quella di una ragazzina.
Questa sera ci saranno tutti i personaggi più importante del cinema.
Glamour e brillantini ne definiscono la qualità.
Si è  vero, sembro sempre una ragazza superficiale ma voi che mi conoscete bene sapete che non è proprio così.
Il fatto è che se non amassi il mio lavoro d'attrice, l'eleganza e le feste, non mi chiamerei Melissa Wood.
Mentre sogno ad occhi aperti e aspetto di vedere ancora una volta lui che mi sorride da lontano in giacca e cravatta, non capisco cosa sta per accadere, o almeno, forse lo me ne accorgo troppo tardi.
Mi giro che già mi rendo conto da di chi proviene quella voce stridula ed assordante, é sempre lei, quell'oca di Vera Blanche.
Sempre la solita  con le sue risa sguaiate che trattiene appena e con le sue lunghe gambe da giraffa.
Decido di non farmi vedere, non ho voglia di darle sazio del fatto che tutti, e dico proprio tutti, si sono fermati a bocca aperta a guardarla appena arrivata sulla soglia della porta.
Veste una minigonna attillata corta e un top scollato nero ricco di perline e paillettes colorate.
I suoi tacchi sono altissimi e la collana raccoglie un pendente che quando si muove le scende proprio tra  i seni appena nudi
Mi sento avvampare da un'onda calda che mi annebbia la vista.
La mia cagnolina si nasconde nella borsetta a tracolla che ho comprato luccicante e sobria per questa occasione, trema quasi come uno dei dalmata della carica dei centouno quando sente che sta per arrivare Crudelia Demon.
La mia maltese, glielo dico sempre che ogni tanto si dovrebbe trasformare in un dobermann., pare essere feroce solo con chi non lo merita affatto
Vera Blanche si gira e cerca con lo sguardo qualcuno su cui poter sfoderare un bel gossip da taglia e cuci con i suoi occhi ardenti e la sua grande bocca.
Che rabbia.
Decido di accovacciarmi dietro il buffet degli aperitivi e il cameriere troppo preso dalle richieste degli avventori non si accorge neanche della mia presenza.
" e ditemi, si è vista stasera l'attricetta?" le sento dire al gruppo di oche che le fanno da spalla mentre Vera sorseggia il suo champagne
A chi si rivolge? Non vorrei si riferisca proprio a me
Cerco di avvicinarmi per sentire meglio ed è lì che al solito ne combino una delle mie.
Cammino china a quattro piedi, scanso prima un cameriere e poi un sommelier facendo zig zag dietro le loro spalle, ma ecco che d'improvviso, uno che dovrebbe essere il capo sala si inserisce in una postazione provvisoria al tavolo e non vedendomi, quando indietreggia, cade al contrario scavalcandomi la schiena come se fossi un tavolino .
Lancia un urlo, ed anche io, Margot abbaia, il poveretto non capisce da subito cosa sia successo, ma appena comprende il fattaccio e la sua dinamica, si trasforma in un mostro a quattro teste con denti aguzzi e inizia a sbraitarmi contro.
Reggeva un vassoio di piccoli antipasti assortiti che sono finiti in aria fin dentro il reggiseno di una signora anziana agghindata a festa.
Enrico è ancora lì al bancone interno che sorseggia il suo caffè ma si desta dalla sua attenzione di quella stronzetta a causa del frastuono di cui io sono stata l'artefice.
Il tempo sembra essersi fermato, tutti mi guardano e il gruppo femminile starnazza, Vera deride soddisfatta ,e rivolgendosi ad Enrico lo prende sotto braccio per farsi accompagnare alla hall della sala ricevimenti causa un impellente inizio di mal di testa per causa mia.
Che brutta figura, sono rossa e tutta sudata, sfilo dalla confusione, un tacco rotto, non è giornata.
Attacco gli auricolari alle orecchie, la musica sparata a fondo e la mia serata deve ancora cominciare.
Mi infilo sul primo bus che passa, alzo ancora il volume e la canzone dei "Black eyed peas" where is the love, mi accompagna per una nuova avventura.
È già l'alba e comincia un altro #lunedì ma con i pensieri che m scorrono nelle vene vago in giro senza meta per la città che si risveglia anche se in realtà  #sonoAltrove.

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