martedì 19 gennaio 2016

io e la mia Maltesina...

Fremo all'idea di andarle a chiedere a che collezione appartiene e rifletto un attimo prima di approfittare per avvicinarmi con una banale scusa.
E' sempre lei, Vera Blanche e l'ultima volta che ha osato sghignazzare alle mie spalle solo perché il mio ragazzo le aveva tenuto educatamente la porta del locale facendola entrare per prima, addirittura prima di me, mi si è aggrovigliato lo stomaco per la rabbia e non ho desistito dal farla inciampare con un ingenuo sgambetto tra i diversi tavolini che circondavano il piano bar e che stracolmi di aperitivi e olivette hanno fatto un gran chiasso.
Sono lontana diversi metri ma la vedo sculettare già da un chilometro e se dovesse arrivare proprio nella mia direzione, sono certa che le rivolgerò la parola.
La sua sciccosa borsetta color ciclamino ondeggia sui suoi fianchi e si abbina perfettamente con il vestitino che indossa il suo piccolo chihuahua che è tanto rumoroso e dispettoso proprio quanto la sua padrona.
Amo i cani, questo è certo.
Ma mi chiedo una cosa, come può essere vero che ogni cane somiglia indiscutibilmente al proprio padrone?
Avete mai visto un uomo tozzo e impostato portare a spasso un barboncino? e un tipo muscoloso di due metri che porta a spasso uno Spitz?
Impossibile.
E' per questo che io e Margot, la mia Maltesina, risultiamo davvero inseparabili e sembriamo a volte ragionare con gli stessi istinti canini: molla il mio osso o ti stacco una mano.

E allora cosa c'è di strano nel voler difendere a tutti i costi ciò che considero di mia proprietà?

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