lunedì 5 giugno 2017

Riflessioni lontane " in un Giorno Di Sole Qualunque "

Noi siamo così.
Siamo forti e non ci pieghiamo facilmente. A volte la vita ci porta dolori, problemi, ingiustizie, a volte ci dicono che siamo il sesso debole, ma lo sappiamo bene solo  noi che non è così, non siamo deboli, non siamo indifese, siamo semplicemente donne.
Forse siamo troppo ingenue a volte e tendiamo a fidarci e a perdonare, ci facciamo urlare contro, deridere e addirittura a volte riusciamo a perdonare se non ci sfiorano con un fiore  ma ci massacrano con dei calci.
Non so se la debolezza stia proprio nel perdonare o è la forza che sta nel riuscire a farlo.
Mi viene in mente il concerto di Manchester di ieri organizzato dopo i fatti degli ultimi attentati da Ariana Grande.
Ancora una donna, una ragazza di ventiquattro anni che nonostante tutto si rialza e canta di pace ed amore, che aldilà della giovane età è riuscita a coinvolgere Big della musica inglese, che certo, hanno anche agito per una giusta causa. Pensavo che forse poteva essere una buona propaganda per lei o per l'etichetta discografica un evento del genere, ma poi quell'atmosfera di ieri mi ha incantata, quelle lacrime di lei venivano giù dal cuore e non dal viso.
Se solo si riuscisse tramite la musica e per mezzo di chi ha la possibilità a far cambiare qualcosa in questo mondo.
Non è concepibile continuare a vivere pensando che da un  momento all'altro si può essere schiacciati come delle formiche mentre passeggi lungo il London Bridge.
Non piangeva solo Ariana ieri al concerto, piangevano migliaia di persone, di teenager, e le loro lacrime erano urla disperate di dolore per un mondo che si sono trovati così come era senza che nessuno lo avesse mai chiesto né voluto 
Ci sentiamo impotenti, questa è la verità, e forse lo siamo, ma che l'unione fa la forza è anche una grande verità.
In un Giorno Di Sole Qualunque 
E ancora si muore? Ancora si spara e gli attentati annientano i momenti di gioia puri, mortificano la vita.
In una giornata  di sole come questa mi ero preparata già all'idea di andare al concerto con lui, ci sarebbe stata  di certo la nostra canzone, quella di Ariana che fa "Let me love you"
I miei si sono convinti, finalmente questa sera mi manderanno da sola con lui, ho compiuto solo ieri 17 anni e mi sento pronta ad affrontare la vita come se fossi nata nuovamente, mi sento cresciuta, mi sento una donna.
Ieri mio padre ha cercato di convincermi a portare con me anche mio fratello più piccolo, ma mia madre per fortuna non è stata d'accordo.
Finalmente saremo soli io e lui, certo in mezzo a 20mila persone!
Mi sono fatta bella stasera ma ho preferito un abbigliamento semplice, un top bianco con delle paillettes azzurre e un paio di jeans strappati.
Ho indossato la collana che mi ha lasciato mia nonna prima di morire, la porto sempre con me.
C'è una splendida temperatura fuori e il profumo della primavera mi fa battere forte il cuore.
Andiamo con la metro, mano nella mano, ci fissiamo intensamente io e il mio ragazzo e noto che anche lui si è curato nei minimi dettagli con il gel nei capelli e la camicia bianca di cui ha lasciato sbottonati i primi due bottoni. 
Siamo in largo anticipo e la folla in treno ci preme .
Saremo stretti come sardine (in scatola tipica espressione antiquata di mia madre) all'Arena di Manchester, ma forse sarà più bello così, e avremo la scusa di tenerci stretti.  
Sono emozionata, si comincia a sentire il tipico fermento di quando allo stadio sta per cominciare la partita del cuore e finalmente sta per entrare il nostro idolo al concerto.Ariana Grande dopo ore di attesa 
È lei, eccola, la vedo da lontano tra la folla che spinge ed esulta.
È bellissima e le sue canzoni mi danno i brividi.
Il mio ragazzo mi tiene stretta quasi a proteggermi dal resto del mondo e tra le sue braccia la gente intorno sembra quasi non esistere .
Una splendida giornata questa, non la dimenticheremo mai per tutta la vita gli sussurro all'orecchio, mentre lui mi accarezza il viso e mi bacia.
La Musica vola alta nel cielo ed io all'improvviso mi sento come se stessi sospesa in aria. Sono emozionantissima, sta iniziando una nuova vita per me, ne sono sicura.
Certo, mi mancano i miei genitori e mio fratello e sono certa che anche se è un po' stancante il concerto, alla fine sarebbe piaciuto anche a loro.
Si sarebbero lamentati della confusione,  di noi giovani e della nostra maleducazione, ma la mamma sotto il suo cappello avrebbe riso orgogliosa di sua figlia innamorata della musica.
Ho comprato dei gadget per loro, due magliette ed un bracciale per quello scemo di mio fratello che troverò imbronciato al mio rientro.
La calca sta aumentando guidata dall'entusiasmo, il concerto è quasi finito e sembrano esserci urla di protesta. Avverto dei boati, forse dei fuochi di artificio, mi volto e per un attimo vedo stravolto lo sguardo di Tom, mi urla qualcosa ma si è allontanato risucchiato dalle persone ed io non riesco a sentirlo.
Voglio raggiungerlo a tutti i costi ma delle urla di orrore raggiungono prima me indebolendomi.
Non ci sento, non vedo più nulla, solo parte del  mio top bianco macchiato di rosso e i miei jeans che sembrano essere stati dilanianti da una belva.
Mi lascio cadere a terra, mi manca il respiro e credo di non sentire più i miei arti.
Tom urla e cerca di raggiungermi ma il fiume di gente che corre lo trascina.
La sua camicia strappata, l'ultima cosa che noto.



Era una splendida serata la nostra, un primo giorno di vita nuova, una calda serata di primavera ed ora, guardo tutto dall'alto come una mongolfiera, sospesa  immobile pronta per un lancio di sola andata...

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