venerdì 6 maggio 2016

giovedì 11 febbraio 2016

Lettori eccellenti, letture appassionanti - 6

"Quello che so di te - Un amore a sorpresa" di Melissa Wood adesso in promozione a € 0.99 su Kindle e Kobo Store. 
Non perderlo. Sono già stati richiesti i diritti per farne un film... e lo legge anche Marilyn!



mercoledì 3 febbraio 2016

Ascoltando Bob Marley

Oggi un estratto del romanzo "Quello che so di te" in un momento di vita di Melissa a New York,
in ricordo di una grandissima star che è Bob Marley.
Da non perdere le tappe del concerto del figlio di Bob Marley, Damian Marley in tour per il nostro Paese.
In vendita  su Ticketone.it 
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da Melissa:
-Ho sentito tempo fa che un solo clochard era rimasto a vivere nei pressi della piazza più famosa di New York, e per quanto gli fossero state offerte opportunità per una vita migliore dentro un centro di accoglienza ed assistenza, lui si era sempre rifiutato dicendo che la piazza era sua dai primi anni novanta, da quando il posto prima occupato da spacciatori e criminali aveva lasciato spazio alla polizia e ai turisti.
Certo, deve essere pazzesco vivere poveramente in strada in un posto ricco e lussuoso come Time Square, penso che i poveri, ad un certo punto della loro rassegnazione, guardino i ricchi nella stessa maniera di quando noi guardiamo il grande fratello alla tv, come se fosse tutta una messa in scena e come se limousine e gioielli fossero finti.
Lo cerco con lo sguardo, ma è davvero impossibile andarlo a scovare.
Invece un personaggio attira di più la mia attenzione.
È una ragazza, sembra molto giovane, tiene in mano una custodia di chitarra con lo strumento dentro, suppongo, e i suoi indumenti sono da vera rocchettara.


Indossa dei pantaloni in similpelle attillatissimi abbinati ad una maglietta dell'Hard Rock Cafè, e mi sembra che abbia ai piedi un modello che se non è uguale, deve essere molto simile a quello delle scarpe che ho appena acquistato, ma di colore viola, i suoi capelli sono lunghi biondissimi e qualche ciocca verde ancora più lunga le scende giù sulle spalle.
Senza pensarci un attimo, decido di seguirla, so di certo che non è una buona idea seguire una Newyorkese, potrebbe portarmi ovunque, ma anche questa è una possibilità che forse nella vita non riavrò mai più.
Le corro dietro, non è velocissima, credo che il modello di chitarra che si porta dietro sia abbastanza pesante, forse è una chitarra elettrica, si guarda in giro come se cercasse qualcuno, ed è così che all'improvviso sale su un'auto ed io temo di perderla.
Mi infilo immediatamente nel primo taxi che trovo libero, e chiedo gentilmente all'autista di seguire la ragazza, dicendogli che è una mia amica.

Il tizio è mulatto, in verità mi sembra un sud-americano, ha capelli lunghi con treccine rasta, sta ascoltando un cd di Bob Marley, la canzone è “No Woman No Cry”. La ascolto con intensità e, mentre ci intrufoliamo nel traffico, i miei occhi iniziano a seguire le vite degli altri dai finestrini, ci sono tantissimi gruppi di turisti, tra cui alcuni che schiamazzano accanto al semaforo e che sembrano proprio degli italiani, non capisco cosa stanno dicendo, ma dal loro accento e dal modo di fare, credo che gli manchi in fronte solo un bollino con su scritto “spaghetti”. Vedo ancora tantissimi uomini in giacca e cravatta, i classici manager che si vedono nei film quando si parla di economia e di borsa, e quella visione mi riporta immediatamente a quello che ho lasciato a Roma.
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lunedì 1 febbraio 2016

Lettori eccellenti, letture appassionanti - 4

Per vendere un libro ci vuole un testimonial importante, perché non mirare in alto?


Lettori eccellenti, letture appassionanti - 3

Una pausa sul set di Star Wars... per leggere il romanzo di Melissa Wood


Non accontentarti di un galletto qualunque (lo dice #AntonioBanderas)

Non ho voluto nei giorni scorsi dire la mia a proposito del Family Day.
Troppa confusione, troppa gente presuntuosa che pretende di essere ascoltata e compresa.
Si difende la famiglia.
Ma se si va a cercare su google il significato di famiglia, si scopre che non sempre nei diversi dizionari ed enciclopedie si intende quella tradizionale del #MulinoBianco con mamma, papà, figli e cane, il tutto poi corredato da ampi spazi verdi e cornetti caldi da sfornare ogni mattina.
Soprattutto se poi a sfornare la colazione ben calda e fragrante è il bellissimo Antonio Banderas.
Vorrei proprio vedere quale casalinga o massaia si terrebbe Banderas dentro il proprio nido d'amore senza mai fare almeno un cattivo pensiero a settimana da andare a confessare al povero prete di campagna, che, ahimé, uomo anche lui, chissà quante volte si è tenuto alla larga dal bel mugnaio. 
Dio non me ne voglia, tantomeno Papa Francesco, non voglio attaccare la chiesa, mi chiedo però quanti uomini o donne, quando vanno a confessarsi, si chiedono se la persona che si trovano davanti come confessore sia anche un peccatore.
Vorrei capire dal punto di vista delle relazioni come viene giudicato un peccato.
Allora, se si uccide una persona, è chiaro che questo è un gesto gravissimo, a meno che non si fa per legittima difesa, o, non so, un attimo: per la legge in realtà la legittima difesa è tollerabile, per la chiesa però sei destinato comunque a bruciare all' inferno.
Ok, pian piano mi si stanno chiarendo le idee, ma nel mio piccolo e nella mia ignoranza non capisco proprio a quale dei dieci comandamenti appartiene il fatto che la coppia per la chiesa è costituita da uomo e donna e che solo questi possono dare amore ai propri figli.
Naturalmente, se una coppia non può avere figli, la chiesa è ben felice se li si adotta, e anche la società lo è, così si liberano gli orfanotrofi, magari quelli esteri, perché in Italia invece è un terno al lotto.
Però, un attimo, una madre o un padre che si trovano all'improvviso a crescere da soli il proprio figlio (per scelta o per disgrazia) possono avere accanto un fidanzato/a che amano a prescindere dall'aspetto fisico e quindi dalla cultura, religione, estrazione sociale, situazione economica, preferenze e gusti musicali, onestà, lealtà, ed essere assolutamente in regola dal punto di vista sociale e morale. Se invece, malauguratamente, questo compagno di vita è dello stesso sesso, non c'è onestà e ricchezza che tengano, non c'è cultura e livello sociale, non c'è amore infinito che questo possa dare al figlio del compagno, che già si entra in crisi e si rischia di venire additati come peccatori e cattiva gente.
Quindi la risposta a quanto pare è no, due persone dello stesso sesso non possono crescere bambini con amore.
Ritornando ai dieci comandamenti, uno di questi è "onora il padre e la madre", e sin qui ci siamo.
Si, onoro il padre e la madre al di sopra di tutto e all'infuori del fatto che loro possano onorarmi, amarmi o dare la loro vita per me, o anche no.
Ma voi che giudicate la gente senza conoscere, siete certi che i vostri figli vi amano?
E siete certi che non vi amerebbero ugualmente se voi foste una coppia di uomini o di donne.
Siete così certi dei vostri sentimenti e di come avete educato i vostri bambini che avete tutta la mia stima, della quale di certo non vi importa niente, e davvero vi auguro di vivere come l'allegra famiglia della pubblicità e avere la giusta serenità per preservare la famiglia e i sani principi morali, attenzione però, quando indossate capi alla moda, o mettete un profumo lussuoso, informatevi prima sulla vita e sulle abitudini socio-morali dello stilista che ve lo sta propinando, non si sa mai che questo abbia qualche gusto sessuale diverso dal vostro e che le gocce della nuova fragranza possano infettarvi di peccato.
Vi esorto però a dare credito all'undicesimo comandamento : "Non Accontentarti Di Un Galletto Qualunque"  e soprattutto di fare attenzione al "Banderas " di turno, soprattuto se questo si mette pure a consolare una povera gallinella innamorata e delusa, potrebbe annoiarsi e iniziare a consolare vostra moglie.
A presto e ... buon Family Life a tutti!!!



sabato 30 gennaio 2016

Lettori eccellenti, letture appassionanti

Alfred Hitchcock presenta...


Alma Reville e Alfred Hitchcock discutono della sceneggiatura di "Marnie", poi il maestro del brivido inizia a leggere il romanzo di Melissa Wood...
Ci scuserete la licenza, ma chi non vorrebbe avere un lettore del genere?

venerdì 29 gennaio 2016

#SomebodyToLove

Somebody to Love

Non avresti bisogno di qualcuno da amare?
Così suonavano gli #JeffersonAirplane.
Ed ancora "non ameresti amare qualcuno da amare"?
A volte è proprio questo il problema, la nostra solitudine e l' idea che abbiamo dell'amore ti fanno amare proprio ciò che l'amore è in quanto tale.
Come quando sogni ad occhi aperti un pasticcino di cui conosci già il gusto o che almeno immagini di conoscere.
Sei lì, pronto quasi con la bocca aperta e l'acquolina in bocca e il cuore che ti batte forte, l'hai mangiato in passato altre volte, sai già di cosa si tratta, un fantastico bigné ripieno di crema bianca e ricco di fragoline di bosco tutto intorno.
Poi arriva il momento in cui finalmente ne hai uno tra le mani, lo mangi voracemente, lo ingoi quasi intero e, il tempo che te lo godi,ed è già finito dentro il tuo stomaco.
Bisogna stare attenti però, lo dico sempre, a cosa si trova dentro i pasticcini, soprattutto quelli che sembrano troppo belli all'aspetto.
Una volta ero ad una festicciola e accanto a me c'era un bambino capriccioso.
Bene, questo aveva preso un bocconcino al cioccolato e dopo averlo infilato totalmente nella sua bocca, aveva deciso che voleva sostituirlo con un altro, e lo aveva quindi letteralmente rigurgitato riponendolo sul vassoio dei dolci.
Non ebbi il tempo di comunicarlo a tutti, che quell'antipatica della vicina di casa, la signora Margherita, una zitella tutta chiesa e casa, si era già fiondata ad ingollare tutto intero il pasticcino rigurgitato.
Non vi dico il mio sconcerto.
Mai mangiare senza guardare e soprattutto mai innamorarsi ad occhi chiusi.

Insomma, forse è meglio tenere cara l'idea che si ha dell'amore, proprio come cita in alcune frasi la canzone "Somebody To Love", e poi, quando sarà il caso di assaggiarlo o ingoiarlo in un boccone per mandarlo giù nello stomaco, si vedrà…


mercoledì 27 gennaio 2016

#uominiedonne

Riflessione sul rapporto tra  uomini e donne tramite un estratto del libro "Quello che so di te".
tutto per voi!

«Devi sapere che oggi gli uomini sono diventati più vanitosi delle donne», mi dice sempre e mi confida che lei ormai ha quasi più clienti maschi che la cercano almeno una volta ogni
venti giorni reclamandole la perfezione del loro corpo. Parlano di creme per le rughe, saune, pulizia del viso, massaggi.
Non so se questo sia accaduto perché le donne pretendiamo di più visto che tendiamo sempre più noi ad avvicinarci alla perfezione, o perché i due sessi stanno avvicinandosi ogni giorno di più fin quasi a fondersi e a dare vita ad un unico essere umano che ha intrinseche tutte le qualità maschili e femminili insieme.
Papà che badano ai figli mentre le mogli in carriera partono per il Giappone, donne che praticano la boxe, uomini che passeggiano in bicicletta e donne a cavallo su Harley Davidson ruggenti e scintillanti. Per non parlare poi di quei ragazzi che vestono con pantaloni attillati e camicie stretch e che a me piacciono da morire.
Insomma, ci manca solo che loro iniziano d'improvviso ad allattare i nostri figli e che noi ci mettiamo a far pipì in piedi.
Solo che pipì in piedi noi donne la possiamo fare facilmente, o quasi, invece la prima opzione, che riguarda l'allattamento da parte degli uomini, mi sembra davvero improbabile.
Ho letto su una rivista americana che non ricordo bene quale specie, credo fosse un topolino, aveva partorito dentro un laboratorio scientifico di Tokio un proprio cucciolo tramite partenogenesi con l'utilizzo per l'appunto di soli ovuli femminili e l'articolo citava così nel titolo: “Maschio addio, non servi più”.
Naturalmente io e la mia amica Rosa moriremmo senza uomini, e personalmente credo che siano una delle più belle invenzioni di Dio dopo i cuccioli di cane e il mio #iPod.

Benedetta #Apple!

giovedì 21 gennaio 2016

che bello, i Radiohead al primavera sound 2016

Un 'estratto dal libro di Melissa dedicato ai #radiohead.

Rifletto sulla lettera di Jake e sul fatto che questa missiva potrebbe anche essere stata imbucata direttamente da lui stesso, ma certo è che, non recando alcun francobollo, non può essere stata spedita.
Mangio uno yogurt con pezzetti di mela e cereali, mi voglio tenere leggera per la cena di stasera con Rosa.
La canzone dei Radio Head “No Surprises” mi arriva dritta al cuore.

Questa faceva parte di una serie di canzoni che avevo scelto per quando vado in giro per strada e guardo tutto il caos e la confusione che l'uomo riesce a fare per distruggere il nostro mondo, “il cuore completamente pieno come una discarica” dice, ed io vorrei rinchiudermi dentro un piccolo mondo per scegliere, dentro una casetta con un grazioso giardino, di ascoltare solo il silenzio di una vita tranquilla.

Le playlist che ascolta durante le sue giornate hanno sempre una motivazione valida, come ad esempio No Surprises dei Radiohead che si riferisce alla vita frenetica e alla "sporcizia" che l'uomo dissemina ovunque con il suo superficiale egoismo: «il cuore completamente pieno come una discarica, un lavoro che lentamente ti uccide»

mercoledì 20 gennaio 2016

Altro che #JakeT.Austin e #MariaDeFilippi

Il mio Ipod collegato allo stereo spara musica a tutto volume, sono rientrata da poco e di sicuro le mie vicine di casa vecchie e brontolone non hanno voglia di ascoltare musica rock mentre guardano il programma della #DeFilippi o le ultime news dei gossip su #jaketaustin dei #maghidiwaverly e la sua nuova relazione che sembra una love story firmata #disney.


E' stata una lunga mattinata e non ho mangiato che una mela e metto in secondo piano le esigenze di quelle due scorbutiche, quindi vada per i #Babyshambles con "You Talk".
Sulle note finali del brano sento un rumore assordante che mi fa capire che non si tratta di certo della batteria o di un tamburo bensì della mia porta che sta per cedere ai colpi di una delle vecchie.
Sono in mutandine e reggiseno ma decido di aprire ugualmente.
La signora Lucia mi guarda con aria impettita e mi rimprovera sui miei modi poco cristiani e molto poco decenti.
Sua sorella è molto malata, mi dice, e io sono rimasta tanto spesso a spiarle dalla finestra che in parte le considero come delle zie che il destino ha voluto catapultare nella mia vita e conosco tutto di loro, o quasi.
Mentre Lucia si infuria di più a causa del mio sorrisetto spontaneo che esce dai capelli arruffati  che mi coprono il viso, mi vien quasi voglia di abbracciarla, ma sono certa che non capirebbe.
So bene che in realtà sono molto sole e vivono nell'attesa che il nipote faccia loro ogni tanto una visita per spillare un pò di soldi in cambio di un paio di abbracci forzati.
In un momento di poca lucidità lo faccio, la prendo e la abbraccio forte sollevandola quasi da terra.
Lei mi guarda sorpresa, e sbiogottita mi regala appellativi come "matta" e "maleducata" così che nel giro di niente il pianerottolo del mio palazzo si riempie di voci e di curiosi che mi danno addosso.
Insomma, si è creato un caos e non so ancora se sia stato per colpa di un abbraccio o per via dell'amore che queste due poverette nutrono per la  #DeFilippi. 

Ma sì, che vada la musica a tutto volume, altro che #JakeT.Austin...

Addio a Glenn Frey

Finalmente sono alla metropolitana e quando salgo su, il vagone odora di vita e di attimi attesi che si sono perduti nel buio strada facendo.
Un signore legge il giornale e alle mie spalle sento un fastidioso e ridondante rumore che viene dalla bocca capricciosa di una ragazzina che non la smette di torturare la sua gomma da masticare.
Potrei essere allegra oggi o per lo meno decidere di esserlo.
Qualcuno sostiene che il coraggio sta proprio in questo, nel coraggio di decidere ciò che vogliamo essere o come vogliamo farlo a dispetto di chi siamo veramente.
Questa sera però è una giornata diversa, e anche se mi potrei sentir dire che ci sono tanti problemi al mondo che non pensare alla morte di un altro artista che va via, come ho fatto per #davidbowie, voglio dedicare almeno cinque minuti dei miei pensieri e dei miei sentimenti per poter  riascoltare ancora una volta o ancora altre mille quel capolavoro che è #hotelcalifornia.
Chissà se hai trovato davvero quello che pensavi ci fosse #glennfrey  

martedì 19 gennaio 2016

io e la mia Maltesina...

Fremo all'idea di andarle a chiedere a che collezione appartiene e rifletto un attimo prima di approfittare per avvicinarmi con una banale scusa.
E' sempre lei, Vera Blanche e l'ultima volta che ha osato sghignazzare alle mie spalle solo perché il mio ragazzo le aveva tenuto educatamente la porta del locale facendola entrare per prima, addirittura prima di me, mi si è aggrovigliato lo stomaco per la rabbia e non ho desistito dal farla inciampare con un ingenuo sgambetto tra i diversi tavolini che circondavano il piano bar e che stracolmi di aperitivi e olivette hanno fatto un gran chiasso.
Sono lontana diversi metri ma la vedo sculettare già da un chilometro e se dovesse arrivare proprio nella mia direzione, sono certa che le rivolgerò la parola.
La sua sciccosa borsetta color ciclamino ondeggia sui suoi fianchi e si abbina perfettamente con il vestitino che indossa il suo piccolo chihuahua che è tanto rumoroso e dispettoso proprio quanto la sua padrona.
Amo i cani, questo è certo.
Ma mi chiedo una cosa, come può essere vero che ogni cane somiglia indiscutibilmente al proprio padrone?
Avete mai visto un uomo tozzo e impostato portare a spasso un barboncino? e un tipo muscoloso di due metri che porta a spasso uno Spitz?
Impossibile.
E' per questo che io e Margot, la mia Maltesina, risultiamo davvero inseparabili e sembriamo a volte ragionare con gli stessi istinti canini: molla il mio osso o ti stacco una mano.

E allora cosa c'è di strano nel voler difendere a tutti i costi ciò che considero di mia proprietà?

lunedì 18 gennaio 2016

Rimanevo al telefono e solo il silenzio della neve che raggelava il mio cuore mi scuoteva riportandomi alle immagini insistenti dei nostri ricordi. 

Quella fotografia di me e te insieme mentre tu ridi e tieni in mano un gelato in una calda notte d'estate mi immerge nella speranza di sentire ancora le nostre risate e le frasi sussurrate alle onde. 

domenica 17 gennaio 2016

Banane e lamponi

Un brevissimo racconto della vita di Melissa, non contenuto nel romanzo "Quello che so di te" e idealmente dedicato a Gianni Morandi.
Buona lettura.


E' una serata fredda, e nel mio animo si è rabbuiata tutta la gioia che avevo raccolto negli ultimi mesi.
Ne sono quasi certa, ho visto bene i loro occhi e i loro sguardi d'intesa questa sera a cena.
Mi ha riaccompagnato a casa, nella nostra casa, inventandomi una scusa tra le più banali che abbia mai sentito e cioè che il suo amico Carlo ha una forte febbre e si trova solo in casa perché è anche appena stato mollato da sua moglie.
Non ricordava nemmeno di avermi detto un mese fa che Carlo e Patrizia stavano divorziando ed era già andato da lui per una situazione analoga a questa.
Ho fatto finta di niente, chiaro.
Cosa dovrei dire a Luke? Dovrei urlargli in faccia che sto soffrendo? dovrei gridargli che sono gelosa pazza della mia migliore amica e di lui?
Farei la figura di un'ingenua se lui ammettesse tutto e mi sentirei come la più stupida tra le ragazze che partecipa ad un concorso di bellezza nonostante sappia benissimo che le proprie misure sfiorano a mala pena gli standard di ammissione alla gara.
La rabbia mi rode e lo stomaco mi si attorciglia come se dentro un cappio lo tirasse, mentre le immagini della serata appena trascorsa non mi consolano per niente.
Mi siedo sul divano a riflettere mentre aspetto di sentire la chiave nel portone che gira.
Ho lasciato quasi tutta la cena e a parte qualche sorriso del cameriere nel portare via i miei piatti immacolati con il pollo talmente intatto da sembrare quasi vivo, ho ricevuto solo qualche parola da Delia (la mia migliore amica per l'appunto) e dal suo fidanzato attuale che avrà già mangiato la foglia e anche l'albero sulla ipotesi di una loro relazione.
I due stronzi, per non farla troppo sporca, hanno ogni tanto avuto degli atteggiamenti carini con me e soprattutto, quando siamo arrivati al dolce, hanno avuto il coraggio di dividerselo solo perché a Delia non piaceva il suo Tiramisù e Luke da vero galantuomo le aveva offerto di assaggiare la sua cheesecake ai frutti di bosco.
Hanno divorato di tutto e ho visto bene che in certi momenti scambiavano inavvertitamente la loro forchettina che, giuro, avrei voluto prendere e infilzare nelle loro mani all'improvviso con tutte le mie forze.
L'orologio batte l'una e il mio nervosismo è placato solo dall'entusiasmo che mi viene all'improvviso di metter su un po' di musica.
Guardo tra i mille brani a disposizione sul mio iPod collegato allo stereo e, tra la musica straniera e i tantissimi cantanti italiani, scelgo proprio una canzone che sembra sia scritta proprio per me da Gianni Morandi, così sparo lo stereo al massimo nonostante l'orario e mi godo l'intramontabile “Banane e Lamponi”.
Chissà, mi chiedo, se quando Gianni l'ha scritta anche lui ha provato tutte le sensazioni che mi travolgono il cuore e la mente questa notte.
Certo, forse in quel caso quando poi le è tornata, era davvero, come dice la canzone, stata con le amiche... “hanno tutte dei problemi”.
Tra donne è facile che ci si incontri per una innocente cena, noi siamo molto amiche, molto psicologhe, molto mamme, insomma, i nostri uomini sembrano accettare serenamente le nostre uscite senza vedere alcunché di male che si dirami sottobanco.
Ma se sono gli uomini ad uscire per una birra, insomma, apriti cielo, e cominciamo con tutte le nostre malignità ed insicurezze che alla fine ci convinciamo di avere accanto non un compagno ma un nemico meschino e traditore.
Insomma, perché mai un uomo dovrebbe sentire il bisogno di incontrare i suoi simili se non per andare all'“acchiappo” di ragazze?
Ma chi dovrebbe mai credere che un uomo possa decidere di voler consolare un suo simile perché abbandonato dalla propria donna senza pensare di portarlo a divertirsi con altre?
Insomma, vi è mai capitato di dare uno sguardo in giro su internet ai blog al femminile?
Se si va a leggere qua e là sembra di essere atterrati in un nuovo mondo, in un altro pianeta popolato soltanto dal genere femminile dove però l'unico scopo è capire bene quali sono le tecniche per studiare, controllare e accalappiare quell'essere tanto strano e spesso incomprensibile soprannominato genericamente: UOMO.
Intendiamoci bene, non è che UOMO non abbia dei talenti o non sia affascinante, anzi, noi donne ne siamo fortemente attratte e appunto facciamo di tutto per piacergli, e vogliamo stare così tanto con lui che spesso siamo disposte a lottare tra noi, tirarci i capelli, farci dispetti e addirittura a subire torture atroci come la ceretta.
Ma il problema è uno, UOMO spesso è distratto, è preso dal lavoro e gli piace essere molto socievole tanto che quando arriva nel nostro mondo femminile il più delle volte si perde come una farfalla che, presa dai mille colori che la circondano, non sa su quale fiore posarsi e così finisce spesso per sceglierne tanti.

E così in un circolo continuo non si finisce mai di passare da uno stadio di complicità assoluta tra noi donne come addirittura consultarsi su quale completino intimo possa essere valido per la prima serata  con il proprio partner, ai consigli per allattare il proprio cucciolo, a finire con un ingiustificato odio ed antipatia che ti fa considerare nemica una donna come “Marylin Monroe” che ti guarda sorridente dal poster che hai volutamente gettato in soffitta per quanto questa poverina sia già morta e sepolta da lunghissimo tempo.

venerdì 15 gennaio 2016

In ricordo di una grande Star...

Ecco, ho messo tanta musica nel mio libro, ma non ho ritagliato neanche un piccolo spazio per l' indimenticabile ‪#‎DavidBowie‬, ed oggi, che per un momento il mondo si è fermato, mi piace ricordarlo nel suo massimo splendore, quando appariva invincibile se pur nella sua fragilità e in modo a volte stravagante riusciva già ad entrare nei nostri cuori e nelle nostre menti.
E adesso che un altro grande artista è andato via, spero che sia riuscito nell' intento di farsi ricordare per quello che era e per ciò che ci ha voluto trasmettere, ma una cosa è certa, " le stelle oggi appariranno molto diverse..." 


giovedì 14 gennaio 2016

La leggerezza delle piccole cose

Leggi la recensione del romanzo "Quello che so di te"

"Inizia con una lettura piacevole e coinvolgente, un parlato in prima persona scorrevole che si identifica con la protagonista, alla moda, un po’ superficiale e leggera, alla ricerca della felicità e del successo personale. Poi, a poco a poco, Melissa ti sorprende e ti fa scoprire come dietro ogni persona possa nascondersi una profondità di sentimenti e di riflessioni che a prima vista non avresti sospettato. E’ proprio questa la sorpresa e la forza di questo romanzo d’esordio, la capacità di disegnare la psicologia della sua protagonista attraverso la descrizione dei suoi ricordi e dei suoi pensieri, dapprima svagati e personali, poi sempre più profondi e generali, tali da coinvolgerci tutti nel dramma (spesso divertente) delle scelte che deve compiere a ogni passo. Nel suo genere un romanzo che si legge tutto d’un fiato e un’autrice da tenere d’occhio.
Ciò che colpisce, e che descrive meglio, almeno per un uomo, la psicologia femminile, sono le numerose digressioni della protagonista. Che si tratti di un ricordo d’infanzia, dei volti rubati alla notte su un autobus di linea, del contenuto delle borse femminili, Melissa (l’attrice del romanzo e non l’autrice del libro) fa diventare con naturalezza le piccole cose di ogni giorno importanti tasselli di una vita che bisogna valutare nella sua complessità. Ci ricorda cioè che tutti abbiamo, nascosta da qualche parte, non solo una a volte inconsapevole profondità d’animo, ma anche una insospettata capacità di comprendere gli altri, specie i diversi da noi. La leggera Melissa, che passa dallo shopping a un party in piscina, che sogna di afferrare il successo diventando protagonista di una serie tv, scopre dentro di sé (grazie alla scrittrice Melissa che la scuote con inattesi risvolti) anche una profondità culturale che la distacca dallo sfondo di tanti romanzi rosa tutti simili gli uni agli altri. Forse per questo nel rosa di fondo della copertina del libro si insinua una nota violetta, mentre alla cagnolina che si affaccia in primo piano sulla destra, corrisponde, più indietro, la sagoma di una sedia a rotelle con un uomo che indica una stella."

Rosario Lizzio

mercoledì 13 gennaio 2016

Ella Fitzgerald

oggi qualche traccia del libro che introduce una canzone straordinaria ed intramontabile...
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"Lui blocca la sua risata nervosa di colpo, si avvicina al giradischi e gira il vinile mettendo il lato B del disco lasciandosi andare alle note di un mitico pezzo cantato sempre da Louis Armstrong ma stavolta insieme alla insostituibile Ella Fitzgerald. Il brano è “Dream A Little Dream of Me” e lui ad occhi chiusi muove la testa come a seguirne il ritmo e a perdersi nei suoi sogni."

martedì 12 gennaio 2016

Love of My Life

E adesso esce il film The Wait - L'Attesa che ho diretto, bravissimi attori, splendida fotografia, sceneggiatura che ti cattura e ti coinvolge, un thriller che invito a vedere al cinema.
Dopo il film se volete immergervi nella lettura, leggete il romanzo "quello che so di te" e lasciatevi affascinare dai sogni e dai sentimenti più profondi di Melissa, non perdete tempo e tuffatevi nel suo mondo ricco di musica e di curiosità.
Melissa vi entrerà nel cuore e vi farà scoprire un mondo che neanche lei stessa poteva immaginare, una parte nascosta in fondo alla sua anima che non esiterà a mostrare.
Melissa vi dedica un pezzo straordinario di ‪#‎FreddieMercury‬ che è "Love of My Life"

Leggi il romanzo

Una Roma piovosa, un'attrice alla ricerca di un ruolo da protagonista, un incontro inaspettato,
una relazione complicata e un uomo burbero 
su una sedia a rotelle.

Prova a leggerlo, le avventure di Melissa ti appassioneranno e il romanzo ti catturerà.

Puoi comprarlo in formato ebook a € 4,99 
su AMAZON

e su KOBO STORE

oppure puoi prenotare la versione cartacea 
su LA FELTRINELLI

Lo trovi anche, in entrambe le versioni
su ILMIOLIBRO.IT


Leggi l'anteprima del romanzo qui

giovedì 7 gennaio 2016

Le canzoni di Melissa

Ecco la playlist di Melissa (sono le canzoni che la protagonista ascolta nel romanzo, soprattutto una, dei Bee Gees):
Love of My Life / Freddie Mercury 
What's Up / 4 Non Blondes
Nuovo Cinema Paradiso / Ennio Morricone
When You’re Smiling / Louis Armstrong
Dream a Little Dream of Me / Louis Armstrong, Ella Fitzgerald
Tunnel of Love / Dire Straits
Non, je ne regrette rien / Edith Piaf
La vie en rose / Edith Piaf
Aquellos ojos verdes / Nat King Cole
How Deep is Your Love / Calvin Harris & Disciples
Electrica Salsa / Off
You are the First, the Last, My Everything / Barry White
Just the Way You are / Barry White
Let the Music Play / Barry White
C’è tempo / Ivano Fossati
Love / Joss Stone
Still Loving You / Scorpions
How Deep is Your Love / Bee Gees
Say You, Say Me / Lionel Richie
No Surprises / Radiohead
All Around the World / Lisa Stansfield
No Woman No Cry / Bob Marley